26.11.10

PRECIOUS

Orario settimanale del film in programmazione
Mercoledi, Giovedi, Venerdi: ore 21.30
Sabato, Domenica e Festivi: ore 16.30 - 18.30 - 21.30
-
REGIA di Lee Daniels
INTERPRETI: Mo'Nique, Paula Patton, Mariah Carey, Sherri Shepherd, Lenny Kravitz.
USA, 2009
TRAMA:Vincitore di numerosi premi internazionali, tra cui due premi Oscar e due premi al Sundance Film Festival,
Ambientato nel 1987, è la storia di Claireece “Precious” Jones (Gabourey Sidibe), una ragazza di sedici anni cresciuta in un mondo che nessuno mai vorrebbe conoscere. Claireece è incinta per la seconda volta di suo padre e a casa deve confrontarsi con una madre (Mo’Nique) arrabbiata e violenta che abusa di lei sia psicologicamente che fisicamente. Precious frequenta il primo anno di liceo e, nonostante gli ottimi voti in matematica, custodisce  un terribile segreto: è semianalfabeta. Precious è una ragazza dalla grandissima tenacia che dietro ad un’espressione impassibile cela uno  sguardo curioso, spinta dalla ferma convinzione che esistano altre possibilità per lei. Minacciata di espulsione dalla scuola perché di nuovo incinta, le viene offerta l'opportunità di trasferirsi in una scuola alternativa, "Each One Teach One". Precious non conosce il termine “alternativo” ma l’istinto le dice che questa è l’occasione che stava aspettando. Nel corso di alfabetizzazione tenuto dalla paziente quanto tenace Ms.Rain (Paula Patton), Precious comincia un cammino che la porterà dall’oscurità, dal dolore e dall’impotenza di fronte alle avversità della sua vita,  alla luce, all’amore e all’autodeterminazione.
DURATA: 109 minuti



CRITICA:
"...Narrativamente avventuroso, arditamente venato di realismo fantastico e di una violenza feroce è Push: Based on the Novel by Sapphire che, come dice il titolo, è tratto dal famoso romanzo della poetessa newyorkese Sapphire (tradotto in Italia, qualche anno fa, da Rizzoli). Anche qui bisogna fare un salto nel tempo, verso gli Eighties, ma la storia è ambientata al polo opposto dell'universo di Bret Easton Ellis - in un temibile complesso di case popolari del Bronx, tra i corridoi di una scuola differenziale, negli uffici squallidi di un'assistente sociale (Mariah Carey) in un ospedale macilento. Ma, più di tutto, nel coraggio (feroce anche quello) della protagonista Precious Jones (l'esordiente Gabourney Sidibe) una liceale, obesa, regolarmente picchiata da sua madre e incinta del secondo figlio di suo papà. ..." (Giulia D'Agnolo Vallan, Il Manifesto)



Lumière
Cinema
PISA - vicolo del Tidi, 6
(Lungarno Pacinotti - Palazzo Agostini)
telefono 050.9711532

5.11.10

UNA VITA TRANQUILLA

Orario settimanale del film in programmazione
Mercoledi, Giovedi, Venerdi: ore  21.30
Sabato, Domenica e Festivi: ore 16.30 - 18.30 - 21.30

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REGIA di Claudio Cupellini
INTERPRETI: Toni Servillo, Marco D'Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler, Leonardo Sprengler.
Italia, Germania, Francia - 2010

Toni Servillo miglior attore al Festival Internazionale del film di Roma con "Una vita tranquilla".

TRAMA: Rosario Russo ha poco più di cinquanta anni. Da dodici vive in Germania dove gestisce, insieme alla moglie Renate, un albergo ristorante. La sua vita scorre serena: ha un bambino (Mathias), un aiuto cuoco (Claudio) che è anche un amico, e molti progetti per il futuro.
Un giorno di febbraio, però, tutto cambia. Nel ristorante di Rosario arrivano due ragazzi italiani. Il primo si chiama Edoardo ed è il figlio di Mario Fiore, capo di una delle più potenti famiglie di camorra. L'altro si chiama Diego, e Rosario lo riconosce subito perché Diego è suo figlio. Non si vedono da quindici anni, da quando Rosario si chiamava Antonio De Martino ed era uno dei più feroci e potenti camorristi del casertano.
Allora si era fatto credere morto e si era ricostruito una seconda vita in Germania...
DURATA: 105 minuti



CRITICA:
 Il Re Mida virtuoso del nostro cinema
Questo romano passa agli occhi dei puristi e dei difensori della casta come un festival di bocca buona, poco rigoroso e selettivo. Eppure da qui, in cinque edizioni, sono uscite un bel po' di novità. Per l'Italia, dopo i nomi di Angelini e di Diritti, ecco quello di Claudio Cupellini con Una vita tranquilla. Una delle quattro o cinque interpretazioni di Toni Servillo che abbiamo visto o a breve vedremo quest'anno. Impressionante come questo attore di lunga militanza teatrale, giunto alla notorietà cinematografica dopo i 40 anni con i film soprattutto di Sorrentino (L'uomo in più, Le conseguenze dell'amore), balzato alla consacrazione internazionale sulla soglia dei 50 con il doppio colpo di Gomorra e (soprattutto) Il divo, rappresenti oggi un riferimento imprescindibile, un vertice assoluto. Uno che qualsiasi cosa tocchi la rende preziosa. Se Gorbaciof di Incerti appoggia quasi l'intero peso del risultato sulle sue spalle, qui il peso è appena di poco più distribuito: è anche questa una vetrina per il suo virtuosismo. Rosario è un ex camorrista che ha seppellito il passato infame e sanguinoso e si è fatto dimenticare per diventare un tranquillo ristoratore dell'uggiosa e ordinata provincia tedesca: nuovo nome, nuova famiglia. Il passato torna a chiedere il conto e la finezza del film è nell'indagare tra le pieghe di una personalità doppia: non ha mai cessato di essere un farabutto che non esita a sacrificare le persone più care, ma è altempo stesso un uomo solo e pentito che davvero cerca il proprio riscatto. Servillo è un prodigio supertecnico, un Volonté senza l'anima ideologica? Ogni definizione suona insufficiente.
Paolo D'Agostini, La Repubblica pagina di Roma, 2/11/2010

Il regista Claudio Cupellini (Italia, 1973) è stato allievo di Paolo Virzì e Daniele Lucchetti al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dal 1999 al 2005 realizza diversi cortometraggi fra cui: Le diable au vélo, esordio alla regia, Chi ci ferma più (2004) e La talpa (2005). Nel 2006 dirige La donna del Mister episodio del film 4-4-2 Il gioco più bello del mondo . Debutta nel lungometraggio con la commedia Lezioni di Cioccolato , che ottiene la nomination al David di Donatello (2008). Una vita tranquilla , da un soggetto vincitore del Premio Solinas (2001), scritto in collaborazione c on Filippo Gravino e Guido Iuculano, è il suo secondo lungometraggio. 





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