3.9.10

LETTERS TO JULIET

Orario settimanale del film in programmazione
Mercoledi, Giovedi, Venerdi, Sabato, Domenica: ore 21.30
spettacolo unico
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REGIA di Gary Winick
INTERPRETI: Vanessa Redgrave, Franco Nero, Amanda Seyfried, Christopher Egan, Gael García Bernal.
USA, 2010.
TRAMA:Sophie è una brava giornalista, in cerca dello scoop per emergere e ottenere la fiducia del direttore. Quando decide di concedersi un viaggio in Italia con il futuro sposo, prossimo all'apertura del suo nuovo ristorante, si ritrova presto sola, a vagabondare per Verona mentre lui si cura solo di prosciutti e formaggi. Nel cortile della casa di Giulietta, Sophie trova la lettera d'amore di una certa Claire per il suo Lorenzo, depositata 50 anni prima e rimasta nascosta tra le pietre del muro. Intenerita, l'americana risponde ed ecco presentarsi a Verona la vecchia Claire, in compagnia del bel nipote, Charlie. È l'occasione per il servizio che cercava, ma anche l'inizio di un'avventura romantica.
DURATA: 105 minuti.




CRITICA:
Se la storia di Giulietta e Romeo  sia vera o se i due innamorati siano realmente vissuti a Verona, è irrilevante. Mezzo milione di turisti arrivano ogni anno in questa città dell’Italia settentrionale  (90 minuti ovest da Venezia), soprattutto per visitare il cortile dove bigliettini riguardanti amori perduti o trovati sono attaccati  al muro di pietra. Le persone si mettono in posa sul balcone accanto alla statua di bronzo di Giulietta (il suo seno destro è lucidissimo, c’è la tradizione di toccarlo perché si dice che porti fortuna). “La cosa meravigliosa di questa tradizione (quella del cortile) e dell’amore in generale, è che ci vogliono credere tutti”, dice il regista Gary Winick.  Dagli anni Trenta in poi “Giulietta” ha ricevuto migliaia di lettere da tutto il mondo: talvolta sono semplicemente indirizzate a “Giulietta – Verona”, eppure arrivano tutte a destinazione  (il club di Giulietta), dove sono al  lavoro molti volontari.  Tutte le lettere ricevono risposta, a volte con l’aiuto di traduttori esterni.
“Più ci documentavamo su questo fenomeno e più ci sembrava un’idea bella,  romantica. Così alla fine andammo alla Summit pensando già a Gary come regista, e ci volle molto poco a mettere insieme il tutto ”, racconta Kaplan.
Lo scenografo Stuart Wurtzel ha cambiato la location (l’ingresso al cortile era un muro bianco coperto di graffiti) aggiungendo mura e colonne di pietra finte, dando un aspetto meno turistico e più consono a come sarebbe stato ai tempi di Giulietta.
“I colori dell’Italia sono i colori della terra ed è bellissima in ogni luogo. La mia intenzione era quella di tornare indietro nella storia, di non intromettermi e di non alterarla”, ci spiega  Wurtzel.
La prima cosa nella mente di Winick era di non creare un’Italia da cartolina dove “lo sfondo diventa il piano ravvicinato”.
“Insieme al direttore della fotografia Marco Pontecorvo abbiamo deciso che il valore del film doveva essere  il realismo dell’emozione, e che la bellezza del contorno sarebbe servita solo  come supporto alla storia e non viceversa”,  spiega Winick.
(dal pressbook del film)


Lumière
Cinema
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telefono 050.9711532

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