15.10.10

GORBACIOf

Orario settimanale del film in programmazione
Mercoledi, Giovedi, Venerdi: ore 21.30
Sabato, Domenica e Festivi: ore 18.30 - 21.30
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REGIA di Stefano Incerti.
INTERPRETI: Toni Servillo, Yang Mi, Geppy Geijeses, Gaetano Bruno, Hal Yamanouchi.
Italia 2010, distribuzione: Lucky Red.
TRAMA: Marino Pacileo, detto Gorbaciòf a causa di una vistosa voglia sulla fronte, è il contabile del carcere di Poggioreale a Napoli. Pacileo, schivo e silenzioso, ha una sola passione: il gioco d’azzardo. Quando scopre che il padre di Lila, la giovane cinese di cui è innamorato, non può coprire un debito contratto al tavolo da gioco, Pacileo sottrae i soldi dalla cassa del carcere e li dà alla ragazza. Dal quel momento, tra partite sbagliate, riscossione di tangenti e rapine, inizia una spirale discendente dalla quale non riuscirà più ad uscire.
DURATA: 85 minuti



CRITICA:
Un film all'orientale, quasi surreale, ma ambientato nella dura realtà del quartiere napoletano di Vasto. Un'occasione per parlare di multiculturalità, di violenza e di vizi con i tempi lenti di quel tipo di cinema internazionale che tanto piace al regista Stefano Incerti. Gorbaciof è un film che riflette e fa riflettere, un progetto che ha richiesto grande passione e più di sei anni di lavoro. (...)
Durante la conferenza stampa Incerti  racconta della gestazione del film e dei problemi affrontati anche sul piano economico: "Siamo arrivati alle riprese senza avere un contributo statale. Questo per dire che un film non allineato come il nostro incontra grosse difficoltà in un paese come l'Italia". E poi ancora: "Abbiamo puntato inizialmente solo sul capitale privato. Il cinema deve avere una missione. Per essere pari a quello degli altri paesi deve osare di più".
Non c'è rabbia nelle parole del regista. La sua convinzione è che sia necessario fare delle scelte difficili e spesso poco sicure, anche pagando – come in questo caso – in termini di tempi di realizzazione: "Io mi auguro che contro decine di film italiani che parlano della famiglia e della crisi della coppia, temi che ormai la televisione riesce a racconta meglio, si capisca che il cinema è un'altra cosa".
Così, differenziandosi dal filone dei film italiani "che tendono più al dialogo", Gorbaciof decide di puntare sulla "pantomima", e cioè su una recitazione fatta prevalentemente di smorfie e di gesti che, se con Servillo sfiora talvolta il grottesco, nel caso di Lila è invece dettata dalla scarsa conoscenza della lingua italiana."Yang Mi non è mai uscita dalla Cina – ha evidenziato Incerti – L'ho scelta proprio per questo". Ed è sicuramente grazie alla sua presenza, oltre che al suo particolare modo di intendere il cinema, che il film ha preso una certa piega, una piega che guarda alla realtà del cinema internazionale.
Luca Volpe, 3/9/2010 mymovies.it

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Guarda Stefano Incerti e Toni Servillo intervistati alla Mostra del Cinema di Venezia.




Lumière
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