9.3.10

IL FIGLIO PIU' PICCOLO

Orario settimanale del film in programmazione
Mercoledi, Giovedi, Venerdi: ore 18.30 - 20.30 - 22.30
Sabato, Domenica e festivi: ore 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30
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REGIA di Pupi Avati
INTERPRETI: Aurora Cossio, Christian De Sica, Laura Morante, Luca Zingaretti, Nicola Nocella.
Italia 2010, Drammatico.
TRAMA: Baldo Baietti, fratello del più grande Paolo, è figlio di Luciano e Fiamma che, dopo aver avuto due bambini, convolano a nozze nell’estate del 1992 solo per interesse. Almeno così è per Luciano che, a brindisi concluso, si fa intestare i due appartamenti di Fiamma e sparisce. Gli anni passano e Luciano, con i suggerimenti del suo commercialista Sergio Bollino, crea un vero e proprio impero immobiliare di cui è presidente. Una holding costruita con loschi traffici, raccomandazioni e connivenze. Nel frattempo i due bambini crescono e se il primo nutre odio per il padre che li ha abbandonati, il secondo che studia cinema e vive in compagnia della madre, è invece un ragazzo ingenuo e generoso e non ha ancora scoperto la vera natura del padre.
DURATA: 100 minuti



CRITICA:
Un nuovo film sulla famiglia?
Pupi Avati: Questo è il terzo film in cui mi concentro sulla figura di un padre. Il primo è stato il padre impenitente Diego Abatantuono di La cena per farli conoscere, padre di tre figlie avute con tre madri diverse con le quali si mette in contatto solo in seguito ad una profonda crisi personale. Il secondo padre è il Silvio Orlando de Il papà di Giovanna che è al contrario un padre iper-protettivo, che condiziona la vita della figlia imponendole un ideale di felicità e portandola ad un atto infelice ed estremo come un omicidio. Il terzo padre è il più indecente di tutti, il più infame. Chi conosce i miei film sa che non ho mai fatto un cinema di denuncia, perché non mi piace puntare il dito contro la gente, penso che ognuno debba saper prima giudicare se stesso. Ma il presente di questi ultimi tempi è diventato veramente indecente, perfino per una persona moderata come me. Non parlo solo della politica, che è l'ambito contro cui è più facile scagliarsi in modo un po' qualunquistico. Parlo di tutti gli ambiti in cui domina la volgarità, l'assioma che sei quello che hai, i rapporti interpersonali e una scorrettezza praticata in modo sistematico solo per raggiungere uno specifico fine. È questo universo che porta anche una persona come me a insorgere. E senza nessun secondo fine, senza nessuna ragione specifica cerco di ricandidare l'innocenza più "cogliona", quella più disarmante. In questa forma, in questo scontro-incontro fra una madre e un figlio che si somigliano nel loro praticare con convinzione l'ingenuità, vedo un modo per poter resettare, per ricominciare da capo. Vorrei ritrovare nella gente lo sguardo che apparteneva a Nik Novecento, senza vergognarsi dell'innocenza, del candore, dell'altruismo. Vorrei frequentare solo persone così, solo persone che credono nei sogni e nelle cose impossibili e cancellare dalla mia interlocuzione tutti gli altri. Proprio per questo motivo credo che d'ora in avanti mi occuperò quasi esclusivamente del presente, perché trovo sia davvero molto preoccupante e necessiti di una certa sorveglianza e attenzione.
Luca Zingaretti: Quando si crea un certo tipo di meccanismo come succede in questo film, il merito, il tocco, la mano è soprattutto quello del regista e visto che in questo caso perfino la sceneggiatura è sua, bisogna dire che anche grande merito della recitazione del film è di Pupi Avati. Quello che mi piace di questo film è che presenta delle situazioni che fanno ridere nella loro serietà e tutto questo è veramente merito di un autore. La cosa che mi ha colpito di più quando ho letto la sceneggiatura del film, non era tanto l'immoralità dei personaggi, quanto la loro amoralità. Sono personaggi che non hanno morale e che appaiono costantemente disinvolti nell'agire. Nessuno di loro ha la percezione di fare qualcosa di irregolare, di penalmente perseguibile. Il film non disegna dei cattivi tout court, ma piuttosto dei disperati che magari fanno più male dei cattivi perché lo fanno con una purezza d'animo, con una assoluta mancanza di coscienza che li rende da una parte buffi, ridicoli, dall'altra pericolosissimi.
Estratti da interviste al cast: Il Corriere della Sera 20/02/10.

Intervista a Pupi Avati: concludo una trilogia sui padri:
D- Cosa l’ha indotto a raccontare questa storia?
R- “Questo film conclude una trilogia che ha avuto per oggetto la figura paterna. Dopo “La cena per farli conoscere” – dove si raccontava un padre inadempiente che solo nel momento del bisogno si rammentava delle tre figlie che aveva sparso per il continente, con “Il papà di Giovanna” ho posto al centro del racconto un padre fin troppo presente, tuttavia ignaro della psicopatia nella quale sta precipitando la figlia amatissima. Questo terzo genitore, protagonista del “Figlio più piccolo” è senza alcun dubbio il peggiore dei tre. Si rammenta di avere un figlio solo per biechi motivi di interesse, per salvarsi, addossandogli i suoi tanti problemi con la giustizia e con il fisco. Una delle ragioni che mi hanno indotto a compiere questa ulteriore incursione nel presente è nell’avere individuato un pretesto per testimoniarlo, pretesto che a mio avviso il cinema italiano di oggi non ha sufficientemente considerato. Pretesto che mi deriva dalla convinzione di quanto il successo economico condizioni ormai in modo irreversibile qualsiasi ambito del nostro vivere, spazzando via tutto il resto. Ormai soprattutto nel settentrione del nostro paese “conti per quello che hai, quello che possiedi è la misura di quanto vali”. Ecco perché la figura di un immobiliarista (Christian De Sica) mi è parsa da subito emblematica, inedita e puntualmente rappresentativa di quell’oggi che, dopo gli struggimenti anni Cinquanta della società dei bar, avvertivo la necessità di rincontrare. Mi avrebbe dato inoltre la possibilità di comparare una visione così cinica della vita con un atteggiamento opposto (e qui entra in campo la figura della moglie, interpretata da Laura Morante) quello che sopravvive nei riverberi di una cultura intrisa di quegli ideali forse eccessivamente utopici che hanno contrassegnato gli anni Settanta. È difficile trovare un matrimonio più dissonante di quello tra il finanziere Luciano Baietti e la cantautrice Fiamma che canta a platee irrimediabilmente deserte “l’Africa di tutte le ferite, di tutte le paure, di tutte le bugie...” Allo stesso modo è raro trovare un’anima più contorta e indecifrabile di quella del consigliere finanziario di Luciano, il professor Sergio Bollino interpretato da Luca Zingaretti.”
D- E invece chi è il figlio più piccolo?
R- “Come nel “Papà di Giovanna” anche in questa circostanza si trattava di “appoggiare” sulle spalle di una debuttante (o quasi) gran parte della vicenda. Abbiamo dovuto individuare un adeguato “figlio più piccolo” e la cerca è stata fortunata. Permettendoci di individuare attraverso una serie di provini Nicola Nocella, neo diplomato al Centro Sperimentale che coincideva in modo straordinario con il nostro personaggio, dimostrando inoltre di essere dotato di una sensibilità rara. Dopo questa felicissima esperienza con Nicola Nocella e quella precedente con Alba Rohrwacher debbo assolutamente ricredermi sulle capacità interpretative degli attori diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia preparati magistralmente in questi anni da Giancarlo Giannini.”
D- Che cosa racconta la storia?
R- “La vicenda prende l’avvio 16 anni fa a Bologna in coincidenza di un matrimonio e di una separazione, nel senso che lo stesso giorno in cui Luciano Baietti sposa Fiamma regolarizzando la sua situazione con lei e dando il proprio nome ai loro due bambini, la lascia ottenendo in cambio non solo la libertà ma anche la proprietà di due appartamenti che diventeranno grazie alla creatività finanziaria del suo commercialista Sergio Bollino il punto di partenza di quella holding che oggi può vantare il controllo di una dozzina di società in una cittadina del Lazio, che abbiamo fatto di tutto per rendere irriconoscibile.”
dal pressbook del film

sito ufficiale: http://ilfigliopiupiccolo.it/


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